Il Cammino per Santiago…the movie

My Oh My / David Gray

Ebbene si, ci sono ricaduto.

Mi ero ripromesso non lo avrei più, che non sarebbe diventata una dipendenza, “…tanto smetto quando voglio…”.

Ed invece eccomi qui anche stasera non ho resistito. Ci sono ricaduto ancora…

Ma non è tutta colpa mia. Io ci ho provato.

Ma Netflix, Amazon e Disney ormai non si possono più vedere. La qualità è quella che è, se vuoi vedere film recenti li devi pagare extra, quelli più acclamati dalla critica…

Ho aperto RaiPlay……ed ho ricominciato a sognare sul Cammino guardando il film secondo me più bello con la storia più bella. Il Cammino per Santiago ( The Way)

Da quando ho scoperto che anche io sono un Boomer come il Tom protagonista del film tante cose, tante attinenze hanno trovato un senso. Lo spaesamento il primo giorno, l’uscire dall’arbergue ed andare dalla parte sbagliata, i primi approcci con dei completi estranei nei modi più strani ed assurdi. Mi sono rivisto ed identificato in lui, la sua storia quasi la mia.

…..

Questo film è per chi non conosce il Cammino oppure comincia a sentirne il richiamo un buon punto di partenza per prepararsi a questa esperienza.

Mi piace che si voglia far passare il messaggio che questa esperienza non è una spedizione sull’Himalaya. Pur essendo a suo modo impegnativa non ha bisogno di grosse preparazioni sia fisiche che di materiali e neppure bisogna programmarle per anni per essere pronti ma può essere anche la pazzia di un momento o banalmente la disponibilità materiale od un periodo libero, un anno sabbatico in cui si ha la possibilità di poterlo iniziare.

Forse nel film non passa il lato più fisico del percorso ma ci si concentra di più e viene sottolineato  l’aspetto umano e delle relazioni tra i protagonisti. Tutto sembra una scampagnata tra amici  ma nella realtà, almeno nella mia di sessantenne non troppo preparato, il camminare 25/30 km tutti i giorni e non sempre in pianura logorano il fisico e il morale. Si attraversano anche momenti di sconforto in cui si dubita di riuscire a vedere il traguardo ed è lì che la voglia di arrivare ci deve mettere lo zampino nel superare la crisi ed andare avanti. I muscoli almeno i primi giorni sono duri come il legno e camminare può essere impegnativo, poi col passare dei giorni sono le vesciche ed i tendini a dover essere tenuti sotto controllo per evitare sgradite sorprese. Di tutto questo nel film non c’è traccia, forse meglio cosi, diciamo che si sono permessi una licenza poetica a buon fine  e va bene cosi…

Un altra cosa che ho apprezzato sono quelle scene in cui i protagonisti dormivano all’aperto. Me ne ricordo due o tre. Nella realtà questa è una rarità frutto di una scelta individuale o di un attacco di sfortuna. E’ quasi impossibile rimanere senza un letto per dormire. A me non è mai capitato. Nella mia esperienza ho sempre trovato un letto al primo tentativo eccetto per una volta, ma anche in quel caso la titolare dell’albergues dove mi ero fermato si è fatta in quattro per trovarmi un posto in un altra struttura visto che il paesino era abbastanza pieno. E’ capitato più volte che un letto sia spuntato fuori all’improvviso in un albergue all’inizio al completo, perché l’ospitalità per i pellegrini è quasi sacra sul Cammino. Ma so che a dei ragazzi che hanno condiviso l’esperienza su YouTube è capitato. Ed hanno dormito all’aperto, sotto strutture trovate per strada, senza tende. Ovviamente la stagione lo deve permettere. Ma per una persona come me che ha lavorato nella scomodità avere questa conferma nel film mi ha dato la confidenza di partire ogni mattina senza l’affanno di dover pensare a dove dormire la notte. E questo ha reso il mio vagabondare molto meno pesante e più confortevole. Vedevo molti amici pellegrini che fin dal mattino cominciavano a telefonare per trovare un letto. Io non l’ho mai fatto. Un paio di volte nelle grandi città ho prenotato con Booking ma solo perché volevo una sistemazione in centro e non volevo correre rischi. Nella peggiore delle ipotesi avrei dormito sotto il cielo stellato …ed ammetto che un paio di volte la voglia di farlo mi ha assalito…i cieli stellati che ho visto in Spagna raramente li ho incontrati in Italia, sicuramente mai nella zona dove vivo.

Perchè il cammino lo volevo vivere nella sua più ampia semplicità, evitando tutti quegli stress da cui ero scappato. E quello del posto per dormire ho visto che è uno dei pensieri principali di tutti, ma credo questo sia stato colpa anche della pandemia che aveva mandato in tilt tutti i normali meccanismi di questo altrimenti ben organizzato percorso.

Anche se molti criticano questo film a me è sempre piaciuto, prima e dopo aver fatto il Cammino. Ne ho sempre apprezzato la semplicità e la storia toccante, ovviamente estrema ma con il buon proposito di conquistare l’interesse di chi lo guarda. Ma a mio parere è onesto. Fa vedere sia la solitudine del cammino, a volte per scelta a volte per caso, sia la vita dentro un gruppo che spesso si formano camminando verso la stessa meta. Gruppi che a volte durano fino a Santiago altre volte per scelta o per caso si sciolgono come neve al sole. Cosi come è reale nel mostrare sia le location più belle e conosciute come gli albergue più scalcinati ed approssimativi. Nel mio vagare li ho incontrati entrambi ma il bello del Cammino è anche quello, farti vivere delle esperienze al di fuori della tua zona di confort, in luoghi dove probabilmente al di fuori di questa esperienza non avresti neanche lontanamente pensato di alloggiare o visitare.

Camminando per la Spagna mi è spesso tornato in mente ed a volte ho riconosciuto posti visti cento volte sullo schermo. La chiesa dove Tom e Joost incontrano Sarah è stato solo il primo…una caccia al tesoro che mi rendeva felice.

Il bello invece di rivederlo dopo essere ritornato a casa è riconoscere i posti e le atmosfere che anche io avevo vissuto. E’ vero che è un attività che almeno io ho fatto regolarmente riguardandomi le foto fatte o scrivendo questo blog ma rivedere quei posti all’interno di quella storia cosi per me accattivante e sentimentale mi dà vibrazioni diverse.

Concludendo un film che non fa male vedere.

Anche se so perfettamente che è un’opera di fantasia a me ha sempre dato un senso di pace e tranquillità, una riscoperta e nuova fiducia nelle persone, consolidata da quello che ho vissuto su quelle strade, uno sprone per vivere percorsi che possono essere a prima visti non alla propria portata ma che se affrontati con l’umiltà di chi si mette in gioco senza strafare ti possono aprire orizzonti nuovi e inaspettati. Gratificanti, che ti ringiovaniscono sicuramente nello spirito e d a volte anche nel fisico.

PS….ho provato cento volte a far volteggiare il bastone…ma me lo sono solo dato sulla testa….

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