La Plata….un sogno in divenire…

Non doveva andare cosi, non era cosi che l’avevo sognata.

Il Cammino Francese è stato un punto di svolta. Lo ammetto, mi sono innamorato del Cammino e della Spagna. Non è stato un amore a prima vista. Come tutte le grandi passioni ha attraversato momenti di odio, di stanchezza, di frustrazione, di allontanamento e di riconciliazione ma senza accorgermene questa avventura è entrata nel mio sangue ed una volta ritornato a casa ho dovuto arrendermi all’evidenza…non sarebbe finita così.

Sebbene fossi convinto che una volta completato la cosa sarebbe finita col mio ritorno alla solita vita mi sono ritrovato a pensarci sempre più di sovente, a guardare tutti i video che trovavo in rete che mi facevano rivivere quei giorni, a cominciare a scrivere nella mia più completa sorpresa addirittura un blog, io che a malapena sò scrivere in un italiano decente, a sognare una prossima avventura diversa ma uguale alla prima solo con un tracciato differente…la via della Plata…

Perchè nel mio innamoramento mi sono accorto che forse avevo scelto il percorso sbagliato per una persona come me. Il Francese è stato un cammino stupendo e formativo ma la cosa che meno avevo apprezzato era quell’aria che a momenti si presentava da festa di paese, di scolaresca in gita, da vacanza in un villaggio turistico. Non dico che tutto questo era sbagliato. Il cammino ognuno lo vive come vuole o come può. Ho visto tonnellate di bagagli davanti agli ostelli pronti per essere portati con le navette all’albergue successivo, persone arrivare a metà tappa in taxi, pellegrini in autobus saltare pezzi di tracciato troppo scorbutici, camminatori con zainetti da 10 litri e non mi ha fatto nè caldo nè freddo. Ma nella mia mente deviata ed aliena mi aspettavo un esperienza diversa, meno affollata e più introspettiva e spirituale.

Non era il Cammino sbagliato, ero io che stavo facendo quello sbagliato per me…

Perciò mi sono innamorato a distanza della via della Plata. Un amore che si è fatto spazio piano piano fino a diventare quasi un ossessione e che è sfociato in una ovvia conclusione…quel Cammino io lo avrei percorso.

E come sempre dopo aver preso una decisione è cominciata la preparazione sia mentale che pratica. Era passato solo un anno dal mio primo Cammino. Era la fine del 2020

Fatto tesoro del Francese ho cominciato  a procurami quello che mi serviva per ripartire. A cambiare quell’equipaggiamento che non mi aveva soddisfatto o che si era deteriorato.

Un paio di Ultraraptor nuove sono state il primo acquisto. Le mie vecchie compagne di strada dopo quasi 1000 km mi hanno abbandonato al ritorno da una camminata a San Leo. Un solco grande come un sorriso si è aperto sul lato di una scarpa ed insieme alle suole ormai lisce mi hanno lasciato in un triste addio. Un paio di pantaloni sono state la seconda novità. A fare da spalla ai miei storici Decathlon modulabili si sono avvicendati dei Nordwand Pro Pants Uomo Earth Camo. Più pesanti dei precedenti ma che più si adattavano al fresco della mattina ed al clima della Galizia, ed inoltre di una bellissima colorazione mimetica!! Un pò di fashion non deve mancare mai, siamo italiani in fondo!!

Dalla Mammut sono arrivate una maglietta tecnica ed un bellissimo giacchetto Aconcagua Light che deve prendere il posto dell’amore della mia vita, il famoso ( per chi ha letto il mio blog) softshell della Dechatlon che mi segue da anni e che ho perso e miracolosamente ritrovato sul sentiero del Francese poco prima di Pamplona. Ma è un cambio doloroso e non sò se alla fine avrò il cuore di abbandonarlo a casa…

Dopo la delusione della camelbag della Osprey e la felice scoperta delle bottiglie di plastica come contenitori ideali per l’acqua ho voluto però dare una seconda occasione ai primi. Le caratteristiche del Cammino della Plata, i pochi paesi sul percorso e la minore presenza di punti per l’approvvigionamento di acqua mi hanno fatto ritornare sulle mie decisioni e riprovare ad usare una camelbag per l’acqua vista anche la presenza nel mio zaino della tasca apposita per contenerla. Ma questa volta ho optato per un più economico prodotto Decathlon, se anche lui mi delude sarà una storia chiusa.

Qualche calza da trekking nuova e il mio zaino era quasi pronto.

Sono cosi cominciate le prime ricerche su Skyscanner, per vedere i prezzi nei vari periodi e particolarmente in marzo od aprile, i mesi più indicati per questo cammino.

…….

Ma il diavolo fa le pentole ma non i coperchi….

Per spiegare come mai scrivo da casa invece che dalla Spagna devo fare un piccolo excursus sulla mia situazione lavorativa.

Ho lavorato una vita intera nel settore petrolifero quando nel 2019 causa la crisi in Italia del settore a causa anche delle scelte politiche fatte dai governi in quegli anni, di cui ci sarebbe tanto da dire ma questo non è il momento nè il posto adatto, mi sono ritrovato insieme a tanto altro personale licenziato alla soglia dei 60 anni e lontano anni dalla pensione. E’ cominciata allora l’odissea che accomuna tanti nella stessa situazione di un impiego per arrivare al traguardo. Ma la mia età ed il mio curriculum mi chiudevano tutte le porte. Ho provato anche a fare l’impensabile, ho cominciato a togliere professionalità dalle tante che possiedo per rendermi più appetibile, ma tutto appariva inutile!!

Ma nel frattempo a settembre il Cammino Francese mi ha chiamato, ed io gli ho risposto….

Alla fine nella primavera 2022 una ditta mi ha assunto tramite agenzia come dipendente a tempo determinato per la stagione estate. A Ottobre, finita l’attività lavorativa, ho ricominciato la ricerca per un altro lavoro ma nello stesso tempo mi ero preparato per la partenza per la Plata. Sono un pellegrino di poche pretese e nella mia lunga esperienza lavorativa so cosa vuol dire anche sopportare privazioni. Perciò il mio viaggio non avrebbe pesato tanto sull’economia della famiglia. Inoltre sapevo già per  esperienza che trovare un altro lavoro non avrebbe preso poco tempo, tempo che potevo utilizzare per fare una cosa che amavo come il cammino…

Ma all’improvviso, mentre stavo per prenotare il viaggio aereo a gennaio 2023, una mail mi giunge con grande sorpresa.

Alla ditta con cui avevo collaborato  ero piaciuto e mi proponeva un altro contratto per la stagione primaverile ed estiva.

Con gioia/dolore ho accettato. I tempi erano troppo stretti per partire. Non volevo avere vincoli o date di rientro. Questa via della Plata volevo viverla veramente senza stress, pandemie, scadenze. Ed anche la paura di qualche incidente o acciacco che potevano accadere e mettere a rischio l’impiego mi ha consigliato di desistere.

I sogni devono sempre lasciare il posto alla dura realtà. Il mio impiego è la realtà del momento, la via della Plata è li da sempre e non sparirà se ritardo di qualche mese.

A fine estate questo lavoro terminerà e questa volta non perderò tempo per partire per la mia prossima piccola ma grande avventura….

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